Sono tornata da poco da un viaggio di circa tre settimane nel Sud-Est asiatico, ed è dal giorno della partenza che mi frulla in testa di scrivere questo post.
Non parlerò di cibo, né di viaggi, e anche se mi imbarazza mettere a nudo questa parte di me, sento di volerla condividere.
Dovete sapere che io ho una grande paura di volare, che si accentua ogni volta che è da un po’ di tempo che non volo. E in questo caso era davvero da tanto.
Il momento peggiore è sempre poco prima del decollo, in quei minuti tra il momento in cui il comandante annuncia “Crew, take your seats”, quando informa il personale di bordo di prendere posto, e l’accensione dei motori, che con forza ti spingono contro il sedile e danno inizio all’effettivo decollo.
La paura di volare può sembrare ridicola a chi non la conosce. “L’aereo è il mezzo più sicuro al mondo”, è la classica risposta, non appena parlo di questa mia paura.
Ma la paura è irrazionale, è un infestante che si insinua nella nostra testa, ci mette le radici. E ci blocca.
Che sia paura di volare, paura di viaggiare, paura di un cambiamento, paura di fare una scelta, non fa differenza. La paura si manifesta sempre come un muro tra noi e quello che vogliamo ottenere.
Il problema però non è provare o meno quella paura. Il problema è quando non facciamo le cose – soprattutto le cose che amiamo – a causa della paura.
Ed è questo il punto. Visualizzare la meta (che sia una città sognata, una risaia, un piatto di noodle nel mio caso) e abbattere questo muro, mattone per mattone.
Io sono felice perché ho iniziato il 2017 prendendo 6 voli, senza i quali non avrei visto le Petronas e le Batu Caves di Kuala Lumpur, non mi sarei innamorata dello skyline di Singapore (e del suo cibo, del suo quartiere coloniale, e della sua Chinatown), non mi sarei persa nel verde di Bali, tra risaie e giardini tropicali e non avrei vissuto il mio primo capodanno cinese. E tantissimo altro.
Quante cose oltre quel muro.
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Ciao Daniela…
la tua paura non mi è icomprensibile per niente! Io ce l’ho uguale uguale. Quindi posso capirti alla grande…anzi: delle paure che hai citato io ne ho già due, volare e i cambiamenti.Pensa come sono messa!
Spero anche io di passare un 2017 all’insegna del coraggio…proprio come stai riuscendo a fare tu..
Un abbraccio
E io ti auguro tantissimo coraggio in questo 2017! Un abbraccio cara Chiara