Tutti ci ricorderemo dell’8 giugno di quest’anno.
Per lo meno tutti i gourmet, i viaggiatori e i gourmet-viaggiatori del mondo che hanno provato un brivido alla schiena alla notizia della scomparsa di un uomo che è stato ispirazione e guida per molti di noi.
Quando mi è arrivata la notizia ero in un ristorantino sul mare aspettando di gustarmi uno spaghetto allo scoglio. Quando arrivò la mia porzione iniziai a mangiarla con gusto ma non potei fare a meno di notare che l’aglio utilizzato era stato schiacciato con uno spremiaglio. Sorrisi ripensando alle parole di Bourdain, lette ormai un po’ di anni fa, sull’aglio e su quanto spesso le persone gli manchino di rispetto.
“L’aglio è divino. Ci sono pochi alimenti che possono vantare una gamma di sapori così diversi, se usati nel modo giusto. L’utilizzo non corretto dell’aglio è un delitto. L’aglio stantio, bruciato, colto da troppo tempo, che viene tragicamente sminuzzato con quegli abominevoli spremiaglio è disgustoso. Per favore, trattate l’aglio con rispetto. Spezzettatelo per la pasta, non fatelo bruciare. Schiacciatelo usando la lama di un coltello se volete, ma non con uno spremiaglio. Non so cosa sia quello schifo che esce fuori da quegli aggeggi, ma non è aglio. E provate l’aglio tostato. Risulterà più tenero e più dolce se lo farete tostare intero, ancora a spicchi, e lo schiaccerete dopo, quando sarà morbido e dorato (…) Niente potrebbe rovinare irreparabilmente un piatto quanto l’aglio bruciato o rancido. Evitate a qualsiasi costo quel vomito vile e disgustoso che vedete marcire sott’olio nei vasetti sigillati. Troppo pigri per pelare quello fresco? Non meritate di mangiare aglio.”
Mi sarebbe piaciuto incontrarlo da qualche parte in giro per il mondo, o perché no qui in Versilia dove vivo, chiacchierare per ore davanti a qualche birra ghiacchiata spaziando da cibo, viaggi, New York, paure (soprattutto le mie), avventure (soprattutto le sue). Ho immaginato che ci sarebbe venuta fame a un certo punto in mezzo a queste chiacchiere notturne, e gli avrei preparato un piatto a base di aglio che per noi italiani è sinonimo di cibo di mezzanotte: lo spaghetto aglio, olio e peperoncino.
Per l’occasione avrei preparato però una versione un po’ diversa dall’originale, e invece di rosolare l’aglio nell’olio, avrei fatto arrostire l’aglio intero, come lui stesso consiglia, per ottenere una polpa più delicata da amalgamare poi al condimento. Avrei cucinato tesa per il terrore di fare brutta figura e lui mi avrebbe criticato perché in cucina sono troppo disordinata.
Non avevo mai fatto prima lo spaghetto aglio olio e peperoncino in questo modo, ma è risultato il più buono mai fatto.
Grazie Tony, per tutto, mi mancherai.
SPAGHETTO AGLIO, OLIO E PEPERONCINO
Ingredienti per 2 persone:
2 piccole teste di aglio rosso intere (meglio se di Nubia)
50 ml di olio extra vergine + extra per la cottura dell’aglio
1 peperoncino fresco
prezzemolo fresco
200 g di spaghetti
1.Scaldare il forno a 180°. Sciacquare le teste d’aglio, tagliarle a metà in senso longitudinale, senza rimuovere la buccia esterna. Mettere dell’olio extravergine in una piccola pirofila e posizionarvi sopra le teste d’aglio con il lato tagliato verso il basso.
2. Cuocere in forno per circa 30 minuti, facendo attenzione a non far bruciare troppo l’aglio. Quando è pronto l’aglio sarà morbido e potete spremerlo fuori dalla buccia aiutandovi con una forchetta. Tenere da parte.
4. Mettere gli spaghetti a cuocere in abbondante acqua bollente e salata. Mentre la pasta cuoce, versare i 50 ml di olio extravergine in una padella, aggiungere il peperoncino fresco fatto a fettine e la purea di aglio arrosto. Quando inizia a soffriggere aggiungere un mezzo mestolo di acqua di cottura della pasta e aiutandovi con un cucchiaio di legno mescolare bene il tutto fino a creare una sorta di emulsione. Spegnere il fuoco.
5. Quando gli spaghetti sono pronti, saltarli brevemente nel condimento sul fuoco e servire subito con del prezzemolo appena tritato.
Enjoy!
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