Lo scorso mese sul mio profilo Instagram ho deciso di condividere foto e pensieri che riguardassero i mercati, uno di quei luoghi che cerco sempre di visitare quando viaggio sia in Italia che all’estero.
In un mercato possiamo capire molte cose: quali sono gli ingredienti più utilizzati nella cucina di quel luogo, quali sono i prodotti stagionali che si coltivano in quella zona, e persino migliorare le proprie conoscenze linguistiche imparando i termini locali (o dialettali in Italia) di frutta e verdura.
I farmers’ market
Viaggiando all’estero ho esteso il mio concetto di mercato quando ho conosciuto i farmers’ market.
Sono mercati che spesso non si limitano alla vendita di materie prime, come frutta, verdura, formaggi, ma lasciano spazio anche a banchi dove è possibile mangiare o bere qualcosa, come un sidro di mele caldo, un muffin o un burger appena fatto.
Spesso i farmer’s market non sono solo un luogo dove fare la spesa, ma un vero e proprio luogo di incontro dove trascorrere del tempo in famiglia e tra amici.
In questo post vi voglio parlare di un farmers’ market di questo tipo e uno di quelli che mi sono piaciuti di più negli Stati Uniti: il farmer’s market di Burlington.
Burlington
Burlington è una cittadina nel nord ovest del Vermont, affacciata sul lago Champlain non molto distante dal Canada.
Come le altre città di questo particolare stato degli Stati Uniti ha una dimensione contenuta, ma nonostante questo è piena di vita, complice il fatto che è sede di alcune università. Per la sua posizione strategica è da molti scelta come base per visitare la regione durante il periodo del foliage.
Il farmers’ market di Burlington ha luogo il sabato durante la bella stagione in un’ampia area centrale della città.
Appena arrivati in questo mercato ce ne siamo subito innamorati e qui vi spiego perché.
Il cibo biologico
Il Vermont negli States è famoso per l’attenzione verso le coltivazioni e gli allevamenti biologici. Girando tra i banchi il termine che risuona più frequentemente è “organic”, biologico: dalla carne Grassfed (da mucche alimentate a erba) allevata localmente, al sidro di mele caldo (una vera goduria), all’immancabile maple syrup (sciroppo d’acero), tutto è rigorosamente biologico.
Questa tendenza al biologico e al cibo healthy è diffusa un po’ in tutti i farmer’s market, ma in Vermont è certamente protagonista.
Le cose da mangiare
Arrivando qui non si può rimanere indifferenti ai profumi di cibo nell’aria: il venditore di carne Grassfed infatti griglia della carne per il burger, e da un altro lato un altro venditore cuoce su una piastra rovente della uova. Poi si sono diversi banchetti che propongo prodotti da forno, con una buona scelta di dolci a base di sciroppo d’acero. D’altronde siamo nello stato che è il maggiore produttore degli Stati Uniti di questo prodotto.
Faccio colazione con uno dei chocolate chip cookie più buoni di sempre, un piccolo doughnut al maple syrup e un sidro di mele caldo. Tutto così buono, da essere tentata a fare il bis.
La cura nell’esposizione
Quello che colpisce in questo farmers’ market, ma anche in altri che ho incontrato, è la cura nell’estetica dei prodotti.
Dalle mele nelle cassette di legno, al ginger beer fatto in casa da una ragazza, all’esposizione di maple syrup e biscotti, tutto sembra essere lì apposta per essere fotografato.
Io sono la prima che preferisce la sostanza alla forma, ma quando la sostanza è eccellente perché non perdersi e ammirare anche po’ la forma?
L’atmosfera rilassata
A Burlington in generale, ma ancor di più in questo mercato, si nota una piacevole atmosfera rilassata, da vacanza.
Tutti i produttori presenti sono gentili e disponibili a farti assaggiare i loro prodotti. Non c’è fretta di concludere l’acquisto, ma la voglia di far conoscere quello che c’è dietro i loro prodotti e di condividere le loro conoscenze.
E poi c’è la gente del luogo che si incontra, chiacchiera, mangia qualcosa sfruttando appieno le belle e tiepide giornate all’aria aperta.
Da questo farmers’ market mi sono portata a casa dello sciroppo d’acero, per ricordarmi che io qui ci voglio tornare presto.
This post is also available in: Inglese